Riassunto di quanto accadde nel fiorile 1258
Le corti dei Principati delle Terre Spezzate non mancarono al richiamo della Grande Fiera di Venalia, numerose questioni politiche erano in ballo e v’era grande attesa per il matrimonio di
Ser Zenone con la baronessina Aloisi, sul cui florido aspetto giravano ormai da mesi infamanti dicerie. Il susseguirsi delle carovane segnò lo scandire dei giorni, tra dazi, assalti e commerci, ma la vera sorpresa fu lo scoprire tra le fronde del
Bosco Amaro il perduto Antro di Calliope in cui si diceva essere custodito il
Teatro della Magia Filosofica.
Molti furono i coraggiosi che si spinsero nei pericolosi cunicoli affrontando tranelli magici e trappole mortali, ma per alcuni sventurati avventurieri il misterioso sotterraneo si trasformò in una tomba. Grazie a un potente incantesimo, le porte della cripta si serravano d’improvviso al calar del sole, fu così che Dama
Medea Laertidi e la Sapiente della Fiamma Salomé rimasero chiuse nell’Antro insieme al guerriero della sabbia Elazar e a Ser
Bramante dei Leondoro. Le urla terrorizzate dei malcapitati gelarono il sangue a coloro che attoniti videro il passaggio chiudersi al tramonto; a lungo i rumori di battaglia e i potenti incantesimi delle due maghe riempirono i cunicoli dell’antro, poi giunse uno sconfortante silenzio. Quando il mattino successivo le porte del sotterraneo si schiusero, un manipolo di uomini entrò alla ricerca dei sopravvissuti, ma solo la Sapiente Salomé era ancora in vita, rimasta tutta la notte in corpo di pietra nella stanza in cui giacevano i compagni morti. Il racconto della maga fu terribile: i prodi avevano combattuto strenuamente ma la notte era lunga e gli attacchi di mostri sempre più frequenti. I due guerrieri ormai certi di non farcela avevano dunque pregato le maghe di far ricorso all’incantesimo “corpo di pietra” per salvarsi la vita e non rendere vano il loro sacrificio. Così fu stabilito, ma all’ultimo Dama Medea Laertidi non riuscì a sopportare la vista di Elazar e Ser Bramante morenti e, abbandonata ogni protezione magica, cercò di salvare i compagni soccombendo anch’ella sotto gli impietosi colpi degli spettri.
Nei giorni successivi, molti altri maghi tentarono l’impresa di superare i letali tranelli fino a quando un misterioso studioso di nome
Filemone Occhiomorto non accompagnò la delegazione venale, guidata da
Zers di Candia, all’interno dell’Antro. Il solo Occhiomorto uscì sano e salvo dalla cripta, recando con sé il leggendario tomo, ma un’imboscata lo attendeva e nel trambusto che ne seguì il libro scomparve; del Teatro della Magia Filosofica, recuperato al costo di molte vite, non v’era traccia.
In quegli stessi giorni
Edoardo II dei Castamanti, detto il Magnifico, indisse una Sacra Cerca per riforgiare lo Scudo del Castamante, leggendario artefatto del Profeta. Da qualche mese, nelle corti di tutte le Terre Spezzate, le fanciulle in età da marito trepidavano nell'attesa di tale annuncio. In seguito alle pressioni dei Vescovi valniani, Sua Altezza il Magnifico vedovo ormai da molti anni, aveva infatti acconsentito a risposarsi. Il discendente del Profeta Castamante aveva però stabilito che non sarebbero stati gli interessi politici a scegliere la novella sposa, bensì la Virtù e la Fede: chi fosse riuscito nella Sacra Impresa avrebbe stretto l’accordo matrimoniale col principe valniano.
Nonostante l’atmosfera di festa che regnò sulla Grande Fiera di Venalia, il raduno si chiuse con un terribile lutto che, nei mesi a venire, avrebbe segnato il corso della storia nelle Terre Spezzate.
La mattina del settimo giorno della terza decade di Fiorile, nel Bosco Amaro, fu rinvenuto il corpo senza vita di
Yavàldaron Elensil, Elfo millenario e guida del Consiglio di Neenuvar. Assassinato da un dardo di balestra che lo aveva colpito alla gola, il Sire degli Elfi lasciava il suo popolo prostrato dal dolore e desideroso di punire con esemplare durezza il responsabile dell’infame delitto.
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Novità e Dicerie
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